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Storie di giovani imprenditrici

D.it racconta Justmine

 

“Cambio vita: storia di 3 giovani imprenditrici”

Torna l’appuntamento di D.it con le donne capaci reinventarsi puntando sui loro sogni. Arrivano da tutta Italia, e si sono lasciate alle spalle vite e lavori molto diversi: ad accomunarle è la passione per la moda e per il Made in Italy. D.it le ha incontrate: ecco cosa ci hanno raccontato

[…] Antonella Bisagni e Anita Mancin, amiche sia nella vita che nel lavoro, sono entrambe di Oleggio, in provincia di Novara. Dopo un lungo periodo passato a lavorare in un negozio di intimo a Castelletto Ticino, un paese della zona, hanno sentito l’esigenza di essere davvero indipendenti, e dedicarsi alla loro grande passione: disegnare costumi da bagno. Il risultato è Justmine, una collezione di beachwear davvero “personale”.

Come è nata l’idea di “mollare “tutto” e buttarsi in questa nuova impresa ? Che lavoro facevate prima?

Siamo colleghe e amiche, abbiamo lavorato assieme a lungo. A un certo punto, un paio di anni fa, abbiamo deciso di metterci in proprio creando la nostra start-up di costumi da bagno e coordinati mare. Ci siamo rimboccate le maniche e rimesse in gioco sul lavoro e nella vita di tutti i giorni per realizzare il sogno che avevano fin da bambine, quando ci siamo conosciute sui banchi di scuola. Dando ascolto alle nostre clienti, che ci chiedevano sempre più modelli “base”, pratici e minimali, abbiamo iniziato a proporre qualche prototipo di costume da bagno. Utilizzando laboratori artigianali, tutti nel raggio di pochi chilometri, riuscivamo a creare costumi da bagno “su misura”,contempistichedavverovelocissime:20giorni.Labreveesperienza “fastfashion”cihaconvintocosì a intraprendere una nuova strada, la nostra, e lo scorso giugno abbiamo presentato la nostra prima collezione, Justmine.

Il nome da cosa nasce?

Il nome Justmine, “solo mio”, nasce dall’idea di capi ricercati, di qualità e tailor-made. Ogni donna è unica, e ha diverse esigenze. Le nostre collezioni, caratterizzate da pochi capi declinati in diverse fantasie e colori, stanno perfettamente sia a una taglia 40 che a una 50.

Da dove arriva questa passione?

Entrambe abbiamo ereditato la passione per la moda dalla nostra famiglia: la mamma di Anita, infatti, ha sempre lavorato in aziende che producevano costumi da bagno, e sin da piccole abbiamo respirato quell’aria, facendo nostro ogni segreto che si cela dietro a questo prodotto. Inoltre, è contato molto il territorio. Siamo di Oleggio, la culla della produzione del costume da bagno, tradizione nata nel 1800 con la fondazione della prima impresa tessile locale, la “F.lli Gagliardi”.

Chi ha creduto per primo nelle vostre creazioni?

Prima di tutto un caro amico, Fabrizio Del Seppia, un distributore di intimo e di beachwear in Toscana, che ha avuto modo di testare i prodotti e promuoverli presso i propri clienti, sostenendoci in questa nuova sfida. Successivamente, visti i risultati positivi, ci sono stati investitori che hanno creduto nel progetto e ci hanno permesso di crescere e portare avanti i nostri sogni.

Internet è importante? Come usate i social media?

I social, fino ad oggi, hanno rappresentato lo strumento principale per farci conoscere. Infatti, le risorse iniziali erano molto contenute, e loro ci hanno offerto una grande visibilità in brevissimo tempo. Sono uno strumento essenziale per mantenere aggiornati i nostri clienti.

Dopo quanto tempo avete cominciato a guadagnare?

In questo momento stiamo ancora investendo nel progetto, e quindi i guadagni non sono elevati, ma ci permettono comunque di poter vivere serenamente.

Dove producete?

La produzione è 100% Made in Italy, anzi 100% Made in Oleggio! Infatti, tutto avviene nella provincia di Novara. Ci avvaliamo della collaborazione di tanti piccoli artigiani, che ci permettono di realizzare le nostre idee. I tessuti li cerchiamo ed acquistiamo in tutta Italia, e ciò va ad avvalorare anche la nostra politica a sostegno dell’economia italiana. Abbiamo investito moltissimo anche nel packaging, realizzando delle confezioni originali che strizzano l’occhio all’ambiente: sono sacchetti della farina in carta riciclata per i costumi e cartoni della pizza per i coordinati mare, contraddistinti dal nostro logo, un bustier anni ‘20.

Quante persone lavorano con voi?

Siamo affiancate da altre due persone che ci danno una mano nella contabilità e nell’organizzazione aziendale. Quali sono le difficoltà pratiche che avete dovuto affrontare?
Di sicuro quelle legate alla liquidità (le banche non danno credito senza garanzie reali). Poi, fortunatamente, qualcuno più lungimirante ha creduto nel nostro progetto e tutto si è concretizzato.

Facendo un primo bilancio siete contente della vostra scelta?

Siamo felici di aver fatto questa scelta che ci ha dato, e ci sta dando, moltissime soddisfazioni. Saremmo pronte a rifarla domattina, anzi, abbiamo altri progetti in cantiere, pronti per essere realizzati. Il prossimo step? Una collezione “easy to wear!”

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